Accessibilità
Il teatro è visitabile esclusivamente su prenotazione o in corrispondenza degli spettacoli.
La parte esterna è ben visibile dal marciapiede sul lato opposto della strada. Di fronte sono presenti strisce pedonali. attraversabili con rampe.
La scritta sulla facciata del teatro “Setificio a vapore di Giuseppe Zecchin fu Lorenzo”, racconta l’origine dell’edificio: correva l’anno 1855 e il setificio era una delle 44 grandi filande del Friuli. Da inizio ‘900 un’ampia sala dell’opificio viene adibita a sala teatrale, ma per la trasformazione completa si dovrà attendere il 1922. Da allora accompagna la vita culturale della città, divenendo anche cinema, luogo di incontro, di discussione, di ricorrenze ed eventi “mondani”. Chiuso agli inizi degli anni ’80 per ragioni di sicurezza, è stato riconsegnato alla città il 7 luglio del 2000 e da allora è riferimento non solo per la città, ma per tutto il mandamento.