Piazza Paolo Diacono

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Sapete come si chiama in friulano questa piazza? Piazza delle Donne! Ti chiederai perché? Era la piazza che ospitava il mercato della frutta, verdura e dei grani, oltre che delle castagne, la piazza delle erbivendole. Oggi è il cuore della città. Al centro della piazza la fontana con la statua di Diana Cacciatrice o forse della Forza, che proviene dalla settecentesca Villa Manin di Passariano. Alle spalle della fontana, proprio all'angolo un altro palazzo degno di nota, l'ex monte di Pietà eretto nel Settecento sede oggi di alcuni uffici comunali.

Una sosta in questa piazza è d'obbligo, per respirare l'atmosfera tipica e osservare le abitudini dei locali. Numerosi i locali, per tutti i palati e tutti i gusti. Per chi vuole cogliere l'occasione di gustare un buon bicchiere di vino, Cividale si trova infatti nel cuore dei Colli Orientali dove si producono numerosi vini di ottima qualità o per assaggiare il dolce tipico locale, la gubana, seduti in un caffè.

Part. Piazza Paolo Diacono

Tra gli eleganti palazzi storici che la racchiudono, avrete notato quello con un affresco della Natività sulla facciata. Si tratta della cosidetta “Casa di Paolo Diacono”, secondo la tradizione il luogo dove nacque l'autore della Historia Langobardorum vissuto nell'Ottavo secolo d.C.

A pochi passi dalla fontana, con l'ex Monte di Pietà di fronte a voi, sulla sinistra trovate un'iscrizione a terra. “Qui si trovo' interrata l'arca del Duca Gisulfo 28 maggio 1874”. Proprio qui durante dei lavori di scavi fatti eseguire dal Comune è venuto alla luce il sarcofago che conteneva il corredo funerario di un nobile longobardo, il cosidetto Duca Gisulfo. Il corredo è uno dei più ricchi rinvenuti a Cividale ed è composto da fili d'oro che ricamavano la veste, la celebre croce d'oro e pietre dure, l'anello sigillare con una moneta aurea dell'imperatore romano Tiberio ed altri oggetti ancora. Oggi questo corredo funerario è esposto al Museo Archeologico Nazionale di Cividale, in una sala dedicata.

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